Il silenzio prima di Bach.


Il silenzio prima di Bach (Die Stille vor Bach, 2007, 102′) – Pere Portabella.


Christoph Friedrich! Trova la purezza della musica. Cosa può aiutarti a farlo? Un ordine preciso e rigoroso. E come si ottiene? Con la respirazione, la pace e la forza di Dio. E, se sei una persona onesta, anche la tua musica sarà onesta, equilibrata e piena di bellezza.

Prima di Bach c’è il silenzio; dopo, la musica. Questo sembra voler dire Pere Portabella con il suo film. La musica di Bach è Bach, in fondo, ed essa/egli è ovunque e in qualunque cosa: in un pianoforte che suona autonomamente in una stanza vuota, in un cieco accordatore di pianoforti, nell’abitacolo di un camionista, nei violoncelli, nelle armoniche a bocca, nei pianoforti, nei fagotti, nelle metropolitane, negli aggraziati passi di un cavallo, nello spartito che – secondo la leggenda – il macellaio di Mendelssohn utilizzava per incartare la carne da vendergli; ed è nelle parole di Emil Cioran:

Senza Bach, Dio sarebbe sminuito. Senza Bach, sarebbe un personaggio di terz’ordine. Solo con Bach si ha l’impressione che l’universo non sia un fallimento. In lui tutto è profondo, reale, senza finzioni. Non si può sopportare Liszt dopo Bach. Se esiste un assoluto, è Bach. Non si possono avere sensazioni simili con un’opera letteraria, perché in Bach non c’entra il linguaggio. Certo, ci sono dei testi su Bach, ma non eccezionali. Il suono è tutto. Bach dà un senso alla religione. Bach compromette l’idea del nulla dell’altro mondo. Non tutto è illusione quando si ascolta un tale richiamo. Ma è Bach, soltanto Bach a fare questo, non importa che nella vita fosse un uomo mediocre. Senza Bach sarei un nichilista assoluto.

Nel suo semi-documentario Portabella mostra la musica e quasi per niente il suo creatore, perché gli uomini sono mortali ma non l’arte: ed ecco che interi brani di Bach vengono suonati da una parte e dall’altra del campo cinematografico, ovunque e da chiunque. Se da una parte il film è considerabile un’opera ipnotica e suggestiva, dall’altra può risultare noioso o semplicemente poco interessante per coloro i quali non abbiano mai avuto a che fare con Bach e con la sua musica, o con chi – semplicemente – non la gradisce; non è un film autobiografico ed il presupposto è che lo spettatore sappia già cosa aspettarsi. Il consiglio è, però, rivolto a tutti; potrebbe rappresentare un forte incentivo ad iniziare un percorso all’interno dell’immensa opera di Bach, proprio allo stesso modo di alcuni membri dell’attuale coro della chiesa di San Tommaso a Lipsia i quali, dopo aver cantato Bach, hanno chiesto di essere battezzati. Ancora tornano alla mente le parole di Cioran:

Quando voi ascoltate Bach vedete nascere Dio… Dopo un oratorio, una cantata o una “Passione”, Dio deve esistere… Pensare che tanti teologi e filosofi hanno sprecato notti e giorni a cercare prove dell’esistenza di Dio, dimenticando la sola!

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