Ross Meckfessel, Flowing, 2018, 2′.
Excursus Laterale è una “rubrica” che ripercorre parte della storia del Laterale Film Festival attraverso le opere proiettate nelle precedenti edizioni. Attraverso questi articoli si proverà a creare una «vera e propria raccolta di testi relativi alle opere di questi artisti invisibili, affinché il loro lavoro possa uscire al di fuori delle quattro mura della sala e rimanere in contatto con il pubblico delle precedenti edizioni e con quello – anch’esso invisibile – delle successive».
Excursus Laterale – Catalogo.
Only bitter things are many
Hayashi Fumiko
the life of a flower is short.
Ukiyo-e: immagine del mondo fluttuante, effimera, così come la durata di una inquadratura. Una manciata di secondi per poi scomparire.
Nell’estrema essenza poetica di un haiku questo “film ukiyo-e” di Ross Meckfessel ha la delicatezza dei fiori di sakura che si mostrano per pochi giorni, leggeri e fragili, portati via dal proprio ramo, simboli caduchi per eccellenza.
Come nei tre versi canonici di un haiku così la struttura del film che sembra esplorare cinematograficamente altrettante soluzioni delle immagini in movimento: un movimento orizzontale, uno verticale e uno in profondità. Proprio come nelle opere del maturo Mondrian l’opera si sviluppa sugli elementi fondamentali di ciò che è visto attraverso la macchina da presa, in una sconcertante essenzialità e precisione espressiva.
Ecco che nella brevità della vita del piccolo mondo ritagliato dal film si palesano gli assi x, y e z del cinema, ognuno dei quali al servizio di un unico e fondamentale concetto – l’effimero – diviso a sua volta in 3 fasi: l’entrata, il passaggio e l’uscita (o nascita-crescita-morte). Da sinistra a destra, dall’alto in basso, dalla prossimità alla lontananza, tutto scorre in Flowing (di cos’è questo fluire se non del tempo?), tutto svanisce.
Da sinistra a destra. Dall’alto in basso. Dalla prossimità alla lontananza.
Della profondità spaziale è un esempio Andrò a ritroso della nostra corsa (2019, 3′) nel quale Mattia Biondi ha creato un incrocio di 2 macro-movimenti opposti che esplorano proprio quest’asse; certo, in quest’ultimo ogni inquadratura non ritaglia tre momenti di tempo precisamente definiti, eppure, come in Flowing, si tratta dell’espressione attraverso uno dei grandi movimenti primitivi del cinema. Come se la profondità in quanto terzo asse dello scorrere del tempo del cinema sia quella che più ha a che fare col distacco, con la potente immagine di qualcosa che via via si allontana e si perde all’orizzonte.
Una donna, in apertura del film, guarda i fiori di ciliegio cadere: un isolato momento di contemplazione di questo loro fragile morire; lo spettatore la guarda eppure non sta facendo altro che assistere – ad un livello più astratto in quanto identificabile con l’occhio immobile della macchina da presa – al passaggio stesso di lei, delle altre persone, della vita intera riflessa in tre brevi versi fatti d’immagini in movimento.
My life –
Masaoka Shiki
How much more of it remains?
The night is brief.
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